CICLISMO SI FA STRADA L’INIZIATIVA LANCIATA A SEZZE DA MAURIZIO MARCHETTI MARCO BONARRIGO E’ una storia che parte da lontano, da uno dei periodi più bui della storia del ciclismo: gli anni Novanta. Nel 1997 Maurizio Marchetti, un corridore di Sezze che aveva appena firmato un contratto tra i professionisti, disgustato dal dilagare del doping nelle sue ruote (era l’epoca dello scandalo Festina al Tour, quella delle rivelazioni del Senato francese della scorsa settimana) e da cio’ che vedeva nelle gare cui partecipava chiese pubblicamente di potersi sottoporre a prelievi volontari di sangue per dimostrare la sua estraneità a qualunque pratica proibita.
E allargò il suo invito ai colleghi corridori. In un ambiente dove il doping ematico era pane quotidiano per quasi tutti, la sua proposta venne accolta come se venisse da un alieno. NIENTE PAURA Maurizio chiuse presto la sua breve carriera di atleta ma non arretrò di un millimetro rispetto alle sue idee: capovolgere il concetto di controllore che va a caccia del controllato, far diventare l’atleta un soggetto che non ha paura degli esami, anzi, li cerca come forma.si tutela personale e per l’ambiente.
Per quindici anni Marchetti ha girato senza sosta tra scuole, biblioteche, sale convegni, società sportive del Lazio e del resto d’Italia per portare il messaggio dello sport pulito soprattutto tra i ragazzi. Ottenendo sempre gli stessi risultati: entusiasmo e grande accoglienza tra i giovani.

Gazzetta dello Sport – 30 Luglio 2013
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